Riserva Zompo lo Schioppo

Il territorio

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il territorio

gli ambienti
della riserva

La Riserva presenta caratteristiche di pregio legate alla grande varietà delle componenti ambientali e antropiche che, integrandosi, danno vita a un paesaggio ricco e multiforme.

A caratterizzare questo territorio prevalentemente montano è la presenza di una rigogliosa foresta, diretta conseguenza del clima temperato, in cui convivono settori caldi e freschi, così da favorire una vegetazione rigogliosa, con convivenza di elementi mediterranei come il leccio, e di altri tipici dei climi più freddi, quali il faggio e il tasso.

Anche l’altitudine, che varia dai 600 ai 2000 metri, favorisce la compresenza dei diversi ambienti: dal paesaggio coltivato e urbanizzato delle quote minori, alle praterie d’altitudine, passando per i querceti, i boschi di faggi e il variegato ambiente rupestre.

Elemento unificante di questo complesso paesaggio è l’acqua, che lo attraversa nelle sue diverse forme: dalla più spettacolare, come la cascata, alle più dolci, come l’insieme di pozze, ruscelli e torrenti che prendono corpo alimentando infine il torrente Lo Schioppo.

La varietà del paesaggio naturale favorisce lo stabilirsi di numerose specie animali come il picchio, il falco pellegrino, il gracchio corallino, l’orso bruno marsicano e il lupo appenninico e tante altre specie che popolano foreste, rupi, stagni e torrenti.

Gli ambienti della riserva

le praterie

le praterie

un paesaggio
estremo

Un paesaggio quasi estremo, dove la scarsa disponibilità di acqua e suolo ostacola la sopravvivenza di specie vegetali arboree ma che è comunque un ambiente ricco di vita e biodiversità.

Gli ambienti della riserva

le rupi

le rupi

creste
e burroni

L’orografia accidentata e le notevoli discontinuità di profondi burroni e picchi di roccia calcarea caratterizzano le rupi della riserva. Un ambiente eterogeneo che varia al variare delle quote, dell’esposizione, dell’acclività. Rupi umidissime e stillicidiose, come quelle prossime alla cascata, e rupi di quota che delimitano il profilo di questi monti con il cielo, esposte alle basse temperature e ai forti venti.

Gli ambienti della riserva

la faggeta

la faggeta

architetture
in divenire

Pensare al bosco dell’Appennino vuol dire immaginare lunghe prospettive di fusti grigi, colonnari, coperti da licheni azzurrognoli; tutt’intorno, a perdita d’occhio, spessi tappeti di foglie.

Gli ambienti della riserva

il bosco misto

il bosco misto

un mix
di chiome

Al di sotto del limite della faggeta vi è un ambiente caratterizzato dalla mescolanza di alberi diversi caducifoglie e dai tanti animali che vi trovano, rifugio, cibo e ricovero. Quando l’autunno avanza, ogni albero trova il suo colore e nei giorni si trasforma: sui pendii delle montagne i boschi cambiano gradualmente sfumatura rivelando così la diversa esposizione alla luce e al freddo della stagione che arriva.

Gli ambienti della riserva

le zone umide

le zone umide

gocce
di paesaggio

Rivoli, pozze, ruscelli, torrenti, fiumi, affluenti, reticolo idrografico sono solo alcuni termini per indicare le acque che si raccolgono o scorrono in superficie, lungo un versante, spinte verso il basso dall’azione della gravità. Le caratteristiche di un’area umida sono diverse perché variabili sono le velocità della corrente, la quantità dei materiali trasportati, gli animali che riescono ad adattarsi alle diverse condizioni.

Se sei un viaggiatore che vuole davvero esplorare e vivere l’ambiente, allora il Turismo responsabile della Riserva fa per te: un nuovo, più etico e coinvolgente modo di intendere la visita del territorio che regala esperienze uniche ed emozionanti, in totale armonia con la natura.