Riserva Zompo lo Schioppo

La faggeta

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gli ambienti della riserva

architetture
in divenire

Lunghe prospettive di fusti grigi, colonnari, coperti da licheni azzurrognoli; tutt’intorno, a perdita d’occhio, spessi tappeti di foglie. È la faggeta il bosco del nostro immaginario, una formazione vegetale che ha origini lontane, in Asia, e che raggiunge l’Europa attraversando il Caucaso percorrendo, in milioni di anni, un’enorme distanza. Oggi trova le condizioni climatiche ideali ad altitudini diverse: se in Svezia va a costituire i boschi di pianura, sull’Etna compare ad oltre 2000 metri di quota mentre qui, nell’Appennino centrale, staziona fra gli 800 e i 1800 metri, costituendo il limite superiore della vegetazione arborea. 

gli ambienti della riserva

La flora
della faggeta

I faggi crescono con forme diversissime a seconda che siano esemplari isolati sulla montagna, patriarchi del bosco dal fusto colonnare, o piante ceduate che, sottili e fitte, si dipartono da un’unica ceppaia.
La faggeta matura assume un aspetto a cattedrale, con un solo piano di vegetazione, un numero ridotto di fusti di grandi dimensioni e un sottobosco povero. Solo l’Agrifoglio e più di rado il Tasso riescono a tollerare la fitta ombra nel sottobosco della faggeta, mentre traggono vantaggio dai suoli spessi e umidi.

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La fauna
della faggeta

La faggeta è l’habitat del Picchio dorso bianco Dendrocopos leucotos, raro e difficile da vedere, e il Picchio rosso maggiore Dendrocopos major. Ancora tra gli alberi ci sono i rapaci come lo Sparviero Accipiter nisus e l’Allocco Strix aluco.

Gli alberi marcescenti garantiscono la presenza di una importante comunità di insetti (entomofauna) che comprende grandi coleotteri xilofagi come la Rosalia alpina e il Morimus asper. In questo ambiente i pipistrelli (Chirotteri) e l’avifauna specializzata trovano rifugio e risorse alimentari.

Le faggete in generale non offrono grandi opportunità di cibo: si popolano di animali in corrispondenza degli anni in cui la faggeta produce grandi quantità di frutti (faggiole). In questi casi il sottobosco pullula di roditori come le Arvicole, in particolare l’Arvicola rossastra Clethrionomys glareolus e altri micromammiferi tra i quali occorre ricordare il Topo selvatico dal collo giallo Apodemus flavicollis e lo Scoiattolo Sciurus vulgaris.

la faggeta

la rosalia alpina

Questo magnifico coleottero appartiene alla famiglia dei Cerambicidi ed è considerato tra i più eleganti e belli dell’intera Europa. 
La specie è presente in tutte le faggete della Riserva e predilige quelle dove permangono alberi vetusti e morenti.

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